Noi, che siamo famiglie. Noi, che abbiamo un impianto fotovoltaico con lo scambio sul posto (SSP). Noi, che siamo una risorsa inesauribile per le società elettriche!!!! CLICCA QUI


Scambio sul posto: proposta dall'Authority una nuova tassa anche se non si utilizza la rete pubblica CLICCA QUI
 
GSE-SCAMBIO SUL POSTO: il coefficiente alfa & C. CLICCA QUI
La ragnatela dell'Authority: come cambiano i rimborsi nelle delibere 74/08 e 570/12 CLICCA QUI 

Quello che non dicono del Fotovoltaico: fra un po' le bollette elettriche saranno rimborsate al 30% CLICCA QUI
 
Scambio Sul Posto: tremendo e senza pace CLICCA QUI

Online form powered by 123ContactForm.com | Report abuse

domenica 29 dicembre 2013

NOI, CHE SIAMO FAMIGLIE. NOI, CHE ABBIAMO UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO CON LO SCAMBIO SUL POSTO (SSP).NOI, CHE SIAMO UNA RISORSA INESAURIBILE PER LE SOCIETA' ELETTRICHE!!!!

Noi, che siamo famiglie. Noi, che abbiamo un impianto fotovoltaico con lo scambio sul posto (SSP). Noi, che siamo una risorsa inesauribile per le società elettriche!!!!

 

Da quando noi famiglie abbiamo deciso di investire i nostri risparmi nel fotovoltaico, per produrci  la nostra energia e renderci indipendenti, attraverso lo SSP (Scambio sul Posto), le Authority, contravvenendo ad ogni patto, sono intervenute a posteriori più volte, cambiando le regole e facendo evaporare i nostri risparmi/investimenti. Come?

Famiglie con impianto fotovoltaico con lo scambio sul posto
Non potendoci addebitare in bolletta i costi della energia, perché ce la producevamo da soli, hanno dilatato gli oneri di rete attraverso il diabolico criterio di calcolo della ‘quota-pro-die’ (il Blog lo trattò QUI).
Inoltre il 24 ottobre, agli oneri di rete, è stata aggiunta una nuova componente di sistema, la ‘AE’ istituita dall’Authority con delibera 467/2013/R/EEL che trovate QUI.

Il risultato, sperimentato da tutti, è che questi costi sono ormai superiori a quelli  dell’energia stessa, e così, senza tema di smentita continuiamo a pagare bollette sempre crescenti, anzi siamo quelli che paghiamo di più in Europa.

L’amico Andrea, che ringrazio, ha segnalato in un commento lasciato nel blog, questo istruttivo  LINK, che dimostra - con calcoli molto accurati - come con lo SSP otteniamo un rimborso al massimo di 0,15€/kwh mentre, a causa dei costi di rete e di sistema, ci fanno pagare in bolletta anche 0,30/0,33€/kwh, e a volte anche più.


Per difenderci dai costi della rete,  il 17 settembre 2013 il Blog con il post  FOTOVOLTAICO MORIBONDO INSIEME ALLO SCAMBIO SUL POSTO (SSP)! STANNO UCCIDENDO IL FOTOVOLTAICO!annunciò l’intenzione di realizzare un MINIsistema di accumulo.

Sarà un caso, ma il GSE (che ci controlla!) il 20 settembre stoppò subito l’idea con un comunicato web dal tono minaccioso nei seguenti termini: "Chi installa un sistema di accumulo rischia di perdere gli incentivi, anzi, di restituire anche quelli già ricevuti. " Il comunicato è QUI

Un intervento, quello del GSE, troppo consequenziale, immediato e  truculento allorchè vietò ogni   operazione:“... come ad esempio la ricarica dei sistemi di accumulo tramite l’energia elettrica prelevata dalla rete.”  (ma quando ricarichiamo il cellulare non potrebbe essere anche questo un accumulo?).

Secondo il DCO 19-12-13 dell’Authority, i conti energia 2, 3 e 4 (cioè il 75% degli impianti familiari) avrebbero dovuto essere fin da subito esclusi dalla diffida, mentre il conto energia 1 sarebbe incompatibile con l’accumulo e il conto energia 5 avrebbe necessitato solo di strumenti di misura aggiuntivi per potere accumulare.
Come segnalato dall’amico Antonio, la questione,  ha provocato anche la presentazione dell’interrogazione parlamentare 4-02184, da parte dell’On. Realacci che trovate QUI.
Ognuno potrà costatare di persona che,  il Ministro dello Sviluppo Economico, ad oggi,  non ha ancora trovato il tempo di  rispondere all’interrogazione, malgrado ben 3 solleciti, di cui l’ultimo poco prima di Natale.

Nel frattempo, però, l’Authority ha ritenuto di intervenire, almeno a sentire la delibera consultiva 613-2013-R-EEL  (si trova QUI).
Questo provvedimento pare non promettere nulla di buono, quando ipotizza, a pagina 6, di  “...definire opportune disposizioni, al momento mancanti, con particolare riferimento alle modalità di applicazione delle tariffe di trasmissione, di distribuzione e degli oneri generali di sistema per l'energia elettrica destinata ad alimentare i sistemi di accumulo...”.

Inoltre, se anche una famiglia intendesse stoccare parte della produzione verde del proprio impianto FV, dotato di SSP, l’eventuale sistema di accumulo verrebbe normativamente trattato alla stregua di “... un vero e proprio impianto di produzione di energia elettrica...alimentato da fonti NON rinnovabili (art. 38bis.1)”.

Il pretesto individuato dall’Authority consiste nel fatto che con l’SSP si è collegati ... alla rete pubblica.
Luminoso esempio di burocrazia: nella batteria entra energia verde ed esce sporca.Luminoso quasi quanto quello di averci resi dal 2009 pagatori di bollette anche quando siamo autosufficienti elettricamente.


Sorge il dubbio che l’attribuzione/equiparazione del  sistema di accumulo ad ‘impianto di produzione non alimentato da fonte rinnovabili’, da parte dell’Authority, possa servire a non  fare riconoscere le detrazioni fiscali per l'acquisto delle batterie di stoccaggio, o peggio, a costringerci ad aprire la Partita Iva...


Inoltre, così come è stata articolata, questa “delibera” ha tutta l’aria di ostacolare la conservazione in proprio dell’energia, per costringerci a restare collegati alla rete, e dover continuare a pagarne i relativi costi esorbitanti.

La rete pubblica, per la sua arretratezza gestionale e strutturale, è infatti diventata un comodo alibi sulla quale scaricare costi affatto trasparenti, come documentato nel post del 25-8-13 QUI     
Rendere funzionale la rete, significherebbe per i colossi elettrici, privarsi dell’alibi e dover rischiare di smontare la ‘macchina dei soldi “ della QUOTA-PRO-DIE.

Di proposte ce ne sarebbero.
Una per esempio viene dal Politecnico di Milano (si trova QUI)  che  avrebbe indicato la soluzione nella possibilità offerta dalla SMART-GRID (rete furba di distribuzione locale della produzione diffusa di energia FV).
Con questo progetto si dovrebbero cambiare centinaia di cabine elettriche primarie (dove  i gestori di rete possano mettere a disposizione dei singoli fotovoltaici, moduli di accumulo come prevede l’art. 11 lett. D, DM 5-7-12) e decine di migliaia di quelle secondarie, ed inoltre centri operativi di controllo evoluti, infrastrutture di ricarica, sistemi di accumulo, protezioni, sensori, tecnologie per la comunicazione e sistemi di gestione e controllo. Il tutto con un costo di 3-10 mld di €.

Ma questo salverebbe le famiglie fotovoltaiche con SSP dagli oneri di rete e QUOTA-PRO-DIE ?
Su chi verrebbero spalmati quei 3-10 mld di € di investimenti ?
Si toglierebbero forse dagli extraprofitti dei colossi elettrici?
Non è forse vero che la delibera dell’Authority n. 570/12, che ha massacrato lo SSP, vedi il post QUI, è figlia del citato DM 5-7-12, che ha rivisto al ribasso il nostro trattamento col pretesto della ‘semplificazione’?

Non possiamo farci illusioni e dobbiamo trovare la soluzione alla nostra situazione, minimizzando gli esborsi per le bollette, che dobbiamo pagare anche quando siamo autosufficienti.
Per fare questo è stato avviato, con l’installazione del primo prototipo in Lombardia, il progetto del MINIsistema di accumulo – MINI già a partire dal prezzo -, ma che ha LO SCOPO di renderci indipendenti per 8 mesi all’anno.

Agli amici dell’IO-CI-SONO che mi hanno comunicato di essere interessati a questo progetto, invierò presto una seconda circolare con maggiori dettagli, faccio presente che i test finali (quelli con i numeri) non si potranno avere fino a primavera. 

Tengo a precisare, che  il Blog NON vende nulla, ma l’impegno è rivolto a fornire notizie, risposte  e qualche volta anche raccomandazioni.


Alessandra
alessandraperfotovoltaico@hotmail.it

martedì 1 ottobre 2013

SE IL BLOG TI E' STATO UTILE
VOTALO PIU' SPESSO CHE PUOI
 
CLICCANDO       sito

CLICCA SU VOTALO

E POI SU    SI, CONFERMO IL VOTO


CLICCA anche su MI PIACE di FACEBOOK:
https://www.facebook.com/fotovoltaicoinitalia?bookmark_t=page

martedì 17 settembre 2013

FOTOVOLTAICO MORIBONDO INSIEME ALLO SCAMBIO SUL POSTO (SSP)! Stanno uccidendo il fotovoltaico!




Fotovoltaico moribondo: stanno uccidendo il fotovoltaico
 



Fotovoltaico moribondo insieme allo Scambio sul Posto (SSP). Stanno uccidendo il fotovoltaico.

Cari amici fotovoltaici (e non),
numerose sono le visite che riceve il blog e numerosi sono i quesiti (anche personali) che vengono lasciati, i più ricorrenti sono:
-Chi si frega la corrente del fotovoltaico?
-Perché in Italia non si vende più il fotovoltaico? 
-Mi hanno proposto il fotovoltaico, dove mi possono fregare?
-Ho messo i pannelli fotovoltaici, ma la bolletta non diminuisce.Come mai?
-Pannelli fotovoltaici, siete contenti?
-Ma chi ha il fotovoltaico deve pagare le tasse per i kwh prodotti?
-Pannelli fotovoltaici ma chi ci guadagna?

Il denominatore comune è la fregatura, il timore dell’imbroglio,  della non convenienza e ciò vale sia per i fotovoltaici che per i potenziali fotovoltaici.  Questo è un motivo di riflessione che mi porta a dire, per chi non se ne fosse ancora accorto, che stanno uccidendo il fotovoltaico e se si guardasse su più larghi orizzonti stanno neutralizzando il futuro delle energie rinnovabili.
La motivazione è semplice: gli incentivi sono stati elargiti con un sistema fuori controllo, dal quale hanno tratto vantaggio i grandi gruppi di interesse (leggasi ecomafie dei parchi eolici e fotovoltaici su terreni rubati all’agricoltura) attirati dall’ingordigia del profitto, a spese dei diritti delle famiglie, che ci hanno creduto e hanno investito per l’autoconsumo, ma che oggi sono sempre più in difficoltà con le bollette da pagare (il prezzo finale  dell’energia elettrica è addirittura aumentato) e in difficoltà anche per la restituzione degli eventuali finanziamenti.
Infatti secondo i dati al 31.12.2012, analizzando la composizione delle diverse classi di potenza installata,  gli impianti fino a 20 kw (quelli cioè che possono riguardare una utenza domestica) hanno prodotto complessivamente circa 2.500 MWh. Gli altri 14.500 MWh sono stati prodotti da impianti di potenze superiori con caratteristiche commerciali, che producono cioè energia solo per venderla ed incassare gli incentivi (le ecomafie di cui sopra), che hanno incamerato la massima parte degli incentivi! (giusto per fare capire - a chi non sa - che gli incentivi non sono stati dati principalmente alle famiglie!).

Questi dati confermano che i nostri governanti hanno sostenuto un sistema speculativo, sbagliato ed inefficiente a vantaggio delle lobbies del profitto, a scapito delle famiglie, che sono invece motivate dall’autoconsumo e dal risparmio sulla bolletta.

Il sistema degli incentivi al fotovoltaico, avrebbe dovuto servire ad un autosostentamento iniziale, per fare partire la produzione di energia elettrica attraverso il sole, e oggi a distanza di molti anni (!) l’investimento fotovoltaico dovrebbe essere automaticamente scelto per ragioni di convenienza e risparmio familiare. Nella realtà, come sostiene il blog, tutti possono constatare che l’ostacolo della finanziarizzazione del SSP studiato dai governanti, non permette all’energia fotovoltaica di entrare del risparmio familiare.

Lo scenario futuro non  è solo la sospensione di ogni forma di incentivo, ma addirittura di una tassa familiare sullo SSP per la possibilità di utilizzare la rete, nei momenti in cui non autoconsumiamo (vedi post QUI).

Che fare per non vedere evaporare i nostri investimenti ed i nostri risparmi?
Che fare, dal momento che i costi della rete elettrica rendono sempre più costosa la diabolica costrizione di riacquistare la nostra energia dalla rete decisa con l’attuale SSP dalle ‘autorità regolatorie’?
 
Che fare, dal momento che le imprese di vendita e le eco-mafie sono state oculatamente esentate dal pagamento della rete (che grava solo sull’acquirente finale) anche se loro la rete la usano ?

domenica 1 settembre 2013

CON LE ENERGIE RINNOVABILI RISPETTIAMO LA MADRE TERRA

 

SALVAGUARDIA DEL CREATO
Con le Energie rinnovabili rispettiamo la Madre Terra.
Oggi si celebra l'ottava Giornata per la salvaguardia del creato, che l'uomo dovrebbe custodire. Invece la realtà ha dimostrato e dimostra, che l'uomo molto spesso è indegno verso la Madre Terra, a causa della contaminazione che ha causato alla natura, con la violenza, lo sfruttamento e l'avidità.
 
Con le energie rinnovabili abbiamo la possibilità di custodire il creato, ma sembra che ai nostri governanti non piacciano: all'insoddisfazione dei fotovoltaici con lo scambio sul posto (SSP) si aggiunge l'indignazione geotermica. Leggete QUI il post di Claudio Pace.
 
Gli interessi economici e il potere prevalgono sempre su tutto, l'avidità e la cupidigia prevalgono sul rispetto per la natura e portano alla rovina del pianeta, della casa in cui viviamo. Non scordiamoci che il nostro pianeta è la nostra casa! e ci dà tutto quello che ci serve per vivere, senza nulla chiedere in cambio se non il rispetto.
 
I governanti predicano bene: fanno propaganda per promuovere una coscienza ecologica per un futuro sostenibile, che belle parole, fanno colpo, vero? Una propaganda, che troppo spesso non è accompagnata dalle azioni concrete dei governanti, la realtà lo dimostra.
 
Ma verrà il giorno in cui l'uomo ed i governanti si accorgeranno che i soldi non si mangiano, e potrebbe essere già troppo tardi per potere avere un futuro.
 
Alessandra
 

domenica 25 agosto 2013

SCAMBIO SUL POSTO: PROPOSTA DALL’AUTHORITY UNA NUOVA TASSA ANCHE SE NON SI USA LA RETE PUBBLICA

Come aveva anticipato nella famigerata delibera 570 del 23 dicembre 2012, l’Authority (AEEG) nel maggio 2013 ha purtroppo inflitto due nuove stangate al nostro SSP (Scambio Sul Posto) e precisamente :

1) Ha approvato la riduzione degli acconti per lo SSP (diminuzione del coefficiente di calcolo α ... poi vedremo come)

2) Ha messo nero su bianco l’intenzione di far pagare i costi generali (componente tariffaria A) della rete elettrica agli Utenti SSP, anche quando non si servono della rete pubblica per via dell’autoconsumo ISTANTANEO, direttamente dal proprio tettoFV all’elettrodomestico.

Per l’esattezza il 2  e il 16 maggio 2013 AEEG ha diffuso due documenti, il DCO 183 (si trova QUI ) e il DCO 209 (si trova  QUI).

L’istruttivo titolo del DCO 183 è questo :
“QUADRO DEFINITORIO IN MATERIA DI RETI PUBBLICHE, SISTEMI DI DISTRIBUZIONE CHIUSI E SISTEMI SEMPLICI DI PRODUZIONE E CONSUMO. ORIENTAMENTI FINALI

Cosa ha formalizzato l’Authority in questi documenti ?

Ha detto che, per non discriminare i clienti elettrici tradizionali, noi che abbiamo lo SSP dovremo pagare gli oneri generali di sistema e di misura (componenti tariffarie A).

Attenzione !!!,  non solo sull’energia eventualmente scambiata, ma anche per quella autoconsumata (non scambiata), come se durante il nostro autoconsumo immediato avessimo utilizzato la rete pubblica, anche se non è vero.

Letteralmente a pag. 2 del DCO183 si legge: “…l’intenzione dell’Autorità è di orientare la propria regolazione a un principio di non discriminazione, con riguardo all’erogazione dei servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita nonché all’applicazione degli oneri generali di sistema nel caso dei SSPC...”

Una persona normale potrebbe obbiettare all’AEGG che il cavo, che dal nostro impianto FV entra nella nostra abitazione, costituisce solo una mini-rete privata, e quindi il DCO183 non è applicabile, dal momento che il provvedimento, come dice il titolo che abbiamo riportato apposta,  riguarda le RETI PUBBLICHE...

AEGG giustifica la sua “sana” intenzione sostenendo che, anche se noi USSP non utilizziamo sempre la rete pubblica, purtuttavia godiamo della sicurezza di trovare la rete pubblica sempre pronta a darci  tutta l’energia che ci serve. La rete pubblica rappresenta perciò una SICUREZZA, ed è da pagare!!!

E come?

Secondo AEEG questa sicurezza va pagata facendo installare (a nostre spese beninteso) un nuovo contatore che registri tutta l’energia prodotta dal nostro impianto, facendoci sborsare poi sulla intera  energia  così misurata, gli oneri generali di sistema. Naturalmente questo comporterà in sovrappiù, che poi noi paghiamo a Enel (o a altro distributore locale), anche il servizio di connessione, misura, e trasmissione dei dati rilevati dal nuovo contatore aggiuntivo (chi ha un Conto Energia sa già a cosa mi riferisco, gli altri lo impareranno andando in Posta a pagare i suddetti oneri).

Contatore aggiuntivo che però i clienti tradizionali delle imprese di vendita non hanno, e quindi diversamente da noi non lo pagano.

C’è da domandarsi a questo punto,  chi sarebbe allora il vero discriminato ?

Inoltre, se vale il principio che un servizio in rete va comunque pagato per averlo sempre a disposizione, allora perchè a tutti non dovrebbero fare pagare l’autostrada anche quando NON la usano? in fin dei conti la rete autostradale è collegata alle strade ordinarie ed è sempre lì pronta ad essere percorsa secondo l’occorrenza della gente!
Che dire poi delle Ferrovie  o semplicemente delle pompe di benzina ?

Invece la tassa sulla disponibilità di un servizio a nessuno è chiesta, eccetto a noi dello SSP.

AEEG lascia anche intendere che la rete elettrica è quel che è, e abbisogna sempre di manutenzione e i soldi non bastano mai....

Ma allora, com’è che il gestore della rete elettrica pubblica (per es. Terna S.p.A.) continua ad aumentare utili, da distribuire ai suoi azionisti, anziché adeguare e potenziare la rete ?
Com’è che Terna S.p.A., nel primo semestre 2013 ha accresciuto straordinariamente sia utili (+18,8%) che ricavi (+7,3%), malgrado la recessione abbia diminuito notevolmente il trasporto di energia elettrica?  (la fonte è QUI)
Da dove vengono questi enormi profitti, se non da tariffe fin troppo esose?

Il colpo a cui sta pensando AEEG contro l’SSP equivarrebbe ad una tassa mascherata e retroattiva per tutti coloro che virtuosamente hanno investito i propri soldi in impianti rinnovabili per i propri autoconsumi (dal piccolo impianto familiare al grande impianto industriale), ma che vedono cancellato con un colpo di spugna l’attesa e sacrosanta protezione del loro investimento (tratto da: qualenergia.it-clicca QUI).

Olga, una amica  della provincia di Viterbo il 20 agosto ha scritto al Blog : “...se non si fa il primo passo (per reagire, ndr) non succederà nulla anzi.. finiranno con il rovinarci del tutto!”

Non basta che tasse, oneri di sistema e servizi di rete e misura, già ci pesino mediamente (cioè senza tener conto della Quota pro-die individuale) per il 46% in bolletta?  [fonte : www.qualenergia.it]
Evidentemente no,  dato che quei bravi ‘studiosi’ dell’AEEG  calcolano di trasferire in futuro nelle tasche del gestore di rete, altri 13 € per ogni mille kwh che noi fotovoltaici produciamo!

Per precisione dice AEEG a pag. 8 del DCO183 :

“A titolo d’esempio, se la quantità di energia elettrica a cui si applica la parte variabile della componente A3 si riducesse da 264 TWh a 200 TWh, il suo valore medio unitario aumenterebbe più del 30% rispetto a quello attuale, cioè passerebbe da 42 €/MWh a circa 55 €/MWh (quindi, pur a parità di oneri totali da coprire tramite la componente A3, i clienti finali per i quali non trovano applicazione le agevolazioni tariffarie vedrebbero aumentare il valore unitario ad essi applicato).”

Ovvero tradotto:
“Noi autorevoli autoritari  dell’AEEG scaricheremo sull’SSP nuovi costi corrispondenti a nuovi 64 TWh stimati, facendo finta che questi TWh siano realmente tutti autoprodotti e autoconsumati con lo SSP.  Con questa congettura, se la sola componente A3 venisse spalmata solo sui clienti ‘normali’ che acquistano i restanti 200 TWh, per questi clienti tradizionali il costo pro-capite della componente tariffaria A3 (da dare a Terna S.p.A.) provocherebbe un aggravio di oltre il 30% della componente A3  in bolletta, con le eventuali rogne da parte delle associazioni dei consumatori.
Di conseguenza, noi dell’AEEG riteniamo che, per non fare scattare questi aumenti sull’utenza tradizionale, la componente A3 deve essere ciecamente scaricata sui produttori FV muniti di SSP, cioè anche quando la rete pubblica non la usano per niente. (tanto loro non reclameranno mai)”

Ma è qui che vogliamo inchiodare una prima volta AEEG, perchè l’ipotesi (e i conteggi che fa) sono platealmente  smentiti dal rapporto GSE pubblicato l’8 maggio 2013 (lo potete trovare QUI).

Secondo la pag. 31 di tale rapporto, AEEG dovrebbe sapere che “Nel 2012 la produzione degli impianti fotovoltaici in Italia ha raggiunto 18.862 GWh”. Altro che i 64 TWh  ‘erroneamente ipotizzati’ nel DCO 183.

Ma non è tutto. Il citato rapporto precisa a pag. 40 che “...Nel 2012 il GSE ha inoltre ritirato energia dagli impianti convenzionati in Scambio sul Posto. Per questi i dati non sono al momento disponibili...”

Cioè, se il GSE non è in grado di precisare nel 2012... come fa AEEG a ipotizzare credibilmente nel 2013?

Di fronte a questa imprecisabilità l'Authority avrebbe dovuto allora riferirsi almeno all’ultimo rapporto GSE disponibile, quello del 2011 (QUI), dove viene detto a pag. 105 che l’energia scambiata con lo SSP è stata solo di 4 TWh (dicasi quattro) e per la precisione il 48,7% dell’energia solare ritirata, che è stata complessivamente di 8,6 TWh.

È per questo, che con gli amici dell’ IO CI SONO, il Blog sostiene che se lo SSP deve pagare la rete, noi USSP la dovremmo pagare esclusivamente per quei 4TWh ufficialmente attribuiti allo scambio sul posto, che rispetto ai 264 TWh sono solo l’1,5% del totale. In altri termini DEVONO restituirci il restante 98,5% delle bollette, dal momento che l’uso della rete incide soltanto per l’1,5%.

Dunque, se nel 2012 dopo ben 5 Conti Energia (incentivazioni), l’intera produzione fotovoltaica nazionale è stata di 18.8 TWh, com’è possibile che AEEG ipotizzi seriamente che nel 2013 salti di colpo a 64 TWh quando, fra l’altro, le incentivazioni dei Conti Energia non ci sono neppure più?

E poi secondo gli ultimi dati disponibili, se i TWh fatti passare dalla rete con lo SSP sono soltanto 4 (quattro), com’è possibile ingigantirli a 64 TWh, cioè sedici volte di più ?

Sono questi gli ‘specialisti’ di AEEG?

Ma c’è un secondo e più grave profilo che inchioda gli autoritari AEEG alle loro manovre, e cioè la già avvenuta diminuzione del 60% degli acconti SSP 2013.

Ricordo che nel mese di maggio 2013 gli acconti SSP si sono gravemente ridotti, perchè una manina regolatoria ha modificato il parametro α (altro parametro messo in pista da AEEG che si baserebbe su certi dati statistico-storici (v. dettagli nel post QUI).

Fin da subito il blog ritenne poco credibile un tracollo del 60% e suggerì di chiedere spiegazioni al GSE.
C’è chi l’ha fatto, ottenendo la seguente risposta


RISPOSTA GSE -

Ovviamente  in mancanza di dati nessuno, e neanche il Blog nel post del 25/5/13 (QUI), poteva dedurre quale dei due fattori  β o γ  fosse variato.

Tuttavia rispondendo alla specifica domanda, il GSE il 23 luglio 2013 precisò che a far diminuire il prodotto   α = β*γ   dell’acconto fu il fattore β , e cioè il coefficiente che tiene conto della quota di energia elettrica annualmente prodotta e autoconsumata da tutti gli USSP. Anzi, disse di più.

Aggiunse che questa diminuzione era stata approvata dall’Authority !!!! Quindi AEEG sapeva!

Ma allora, come fa la coerenza di AAEG a ipotizzare un fantasioso aumento di 16 volte dell’energia riconducibile all’SSP e contemporaneamente approvare la diminuzione del fattore  β che ne misura la consistenza ?

Ho detto contemporaneamente,  perchè nello stesso mese di maggio 2013 in cui AEEG approvava il tracollo degli acconti SSP, AEEG emanava anche il famigerato DCO183, con l’errore di stima delle 16 volte, con cui vorrebbe scaricare  sul groppone degli USSP i costi delle seguenti componenti tariffarie A:
·  componente A3: promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate;
·  componente A4: finanziamento dei regimi tariffari speciali;
·  componente A5: finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo;
·  componente A6: copertura dei costi già sostenuti dalle imprese e non recuperabili in seguito alla liberalizzazione del mercato elettrico.

Sì, avete letto bene, anche “i costi già sostenuti dalle imprese e non recuperabili in seguito alla liberalizzazione del mercato elettrico” !!!!!

Per quanto riguarda il futuro dell’SSP, cioè dei nostri risparmi investiti nel FV, mi pare che si debba concordare assolutamente con l’amica Olga : “...se non si fa il primo passo (per reagire, ndr) non succederà nulla anzi.. finiranno con il rovinarci del tutto!”

Coraggio, uniamoci e muoviamoci, non c'è altro tempo da perdere.

Alessandra

sabato 25 maggio 2013

GSE - SCAMBIO SUL POSTO: IL COEFFICIENTE ALFA & C.


Nell’ultimo post del 17 maggio (che potete leggere QUI), Gianluca di Campobasso, sdegnato, riferì al Blog che il suo acconto 2013 sarà di € 37,00 contro i € 100,00 degli anni scorsi, con la conseguenza che le spese amministrative del GSE (???Ma non è tutto fatto dai computer???) gli mangiano subito anche quella miseria, e lui è come se non avesse incassato nulla.

Dopo il fatto di Gianluca, il 22 maggio 2013 il GSE ha fatto pervenire questa e-mail a tutti i fotovoltaici:

Oggetto:            Comunicazione di pubblicazione dell'importo del contributo di acconto semestrale relativo alla convenzione di scambio sul posto.
Da:                   ssp_noreply@gse.it
A:                    
Data:                22/05/2013 01:38
Spettabile utente dello scambio,
con riferimento alla convenzione di scambio sul posto SSPxxxxxxxx, Le comunichiamo che abbiamo pubblicato sul portale informatico del GSE, all'indirizzo
https://applicazioni.gse.it, l'importo del contributo in conto scambio CS di acconto ( semestre: 1, anno: 2013) maturato ai sensi di quanto previsto all'articolo 6 comma 2 della delibera ARG/elt n. 74/08.  Il dettaglio del contributo e le informazioni sui pagamenti sono disponibili direttamente sul portale informatico.
Cordiali saluti
GSE

Che da 100,00 € di acconto si sia passati a 37,00 €, è forse la conferma di quanto avevamo anticipato, e cioè che per il futuro, salvo errori, i rimborsi SSP si sarebbero attestati al 30% circa?

Perché sollevo questa domanda?

Mi rifaccio all’art. 6 comma 2 citato nella e-mail dal GSE.  Di più, io osservo anche che il comma successivo, il 6.3, dice testualmente :

“... il valore in acconto del contributo in conto scambio è definito sulla base del conguaglio dell’anno o degli anni precedenti affinché il valore erogato in acconto sia, con buona probabilità, prossimo a quello atteso a conguaglio; transitoriamente, nell’attesa di disporre di dati sufficienti per l’applicazione della predetta modalità di calcolo dell’acconto, è possibile definire formule convenzionali che mediamente permettano di erogare un contributo in acconto prossimo a quello atteso a conguaglio.”

Dunque se l’acconto 2013 erogato dal GSE deve essere di importo prossimo a quello atteso a conguaglio, essendosi il primo ridotto al 30%, ne consegue che anche i rimborsi complessivi si ridurranno al 30%. Questo è il tenore della norma sopracitata.

Ma qual è LA FORMULA con la quale il GSE ha calcolato gli acconti?

Nel sito del GSE c’è questa comunicazione (la trovate QUI) in cui viene detto il 19 marzo che le formule (regole tecniche) non sono ancora pronte.



LE NUOVE NORME TECNICHE risultano ancora in fase di definizione dal GSE, e a noi - alla data odierna -non sono ancora state rese note, tuttavia gli acconti che ci sono stati comunicati risultano pesantemente sforbiciati .

La sopracitata e-mail del GSE fa intendere che potrebbero essere state prorogate le vecchie norme tecniche riferite alla ARG/elt 74/08 che trovate QUI

A pag. 39  c’è questa formula:


Formula che risulta effettivamente applicata come da esempio nel calcolo Excel del corrispettivo dello SSP, pubblicato nella sezione personale di ciascuno sul portale del GSE (nel caso sotto la potenza dell’impianto che si trova al nord è 4.995 kwp)

CS (Formula applicata)
CS (Formula testuale)
((4,995 * 1100 * ,14 * ,16)/2)*(181/181)
((potenza * ore * alfa * CSmedio)/2)*(GGattivi/GGsemestre)

 dove:

P impianto = potenza dell’impianto

 h (ore) = produzione stimata dell’impianto per ogni Kwpicco  di potenza, pari a: 1.100 al  Nord; 1.200 Centro; 1.300 Sud

α = β*γ       con:

β = è il coefficiente che tiene conto della quota di energia elettrica annualmente prodotta e autoconsumata da tutti gli USSP;

γ = probabilità di coincidenza tra l’energia elettrica immessa in rete con l’energia elettrica scambiata su base annua determinata sulla base dei dati storici disponibili.

Ngattivi  = numero di giorni nel semestre per cui la convenzione risulta essere attiva
Ngsem = numero giorni semestrali (30 gg.x 6 mesi) 

Csmedio = Contributoscambio medio unitario è espresso in €cent/kWh, determinato sulla base dei Cs erogati dal GSE nell’anno solare precedente rapportati all’energia elettrica mediamente scambiata con la rete

N.B. I valori delle variabili α e Csmedio sono aggiornati annualmente dal GSE

Dopo questa indigestione di parametri e coefficienti, il tutto si riduce a costatare che nella formula di cui sopra: la potenza dell’impianto installato è una cifra fissa come lo è il nr. dei giorni in un semestre che sono 181.  Quindi sono praticamente neutri nei conteggi.
 
Invece quello che può variare l’importo dell’acconto sono β e γ, cioè due numerini preparati dal GSE.

Se questi due ‘numerini’ diminuiscono, diminuisce anche l’acconto.

Allora diventa un giochetto da bambini diminuire l’acconto da pagare.

Basta deliberare facendo in modo che diminuisca la probabilità (γ) oppure l'autoconsumo (β), oppure tutti e due contemporaneamente, e il risultato è scontato.

Dall'acconto erogato a ciascun fotovoltaico dal GSE, risulta che il Cs medio è invariato a 16 €cent/kwh, mentre alfa ( α ) è diminuito da 0,3666 a 0,1400. Cioè il prodotto fra coefficiente di scambio e le probabilità è stato sforbiciato.

Perchè?
E' possibile che da un anno all'altro i dati statistici come le probabilità β o che le percentuali di autoconsumo γ si siano modificate di oltre il 60%, diminuendo repentinamente da 0,3666 a 0,1400, tanto da ridurre l'acconto di Gianluca da 100,00€ a 37,00 € ?

È chiaro che è entrata in gioco una manina .....’regolatoria’.
 
Visto come è facile portare via decine o centinaia di €uro utilizzando evolute tecniche di finanziarizzazione?

Questo non era possibile e non sarebbe possibile con lo scambio fisico dell’energia, che l’Authority ha voluto abolire.
Ma a vantaggio di chi ?

Questa si chiama semplificazione (come si ostina a definirla nelle sue delibere dall’Authority) o spoliazione ?

Non è per avidità che dico tutto ciò, ma perché è con questi trucchi furbeschi che si crea diffidenza nelle energie rinnovabili e se ne pregiudica lo sviluppo.

Con queste regole risultano avvantaggiati gli speculatori dei parchi fotovoltaici, che non hanno lo SSP: loro l’energia la vendono e basta; ma le famiglie con lo SSP si ritrovano in sofferenza con bollette da pagare, a causa della spoliazione finanziaria della propria energia.

Naturalmente noi fotovoltaici - ancora disorganizzati -non abbiamo gli strumenti per contestare questa diminuzione, per la semplice ragione che non abbiamo accesso alle basi di dati che originano le statistiche (e non ce le molleranno mai!), ed inoltre perchè le delibere dell’AEEG finora le abbiamo solo subite!

Chiedo scusa a Gianluca e a tutti voi per questo scoraggiante post, ma questo regime non l’ho inventato io. Ripeto ciò che ho gia detto altre volte, e cioè che la filosofia di questo Blog non è quella di fare i conticini al centesimo (c’è già Excel per quello), ma è quella di fare comprendere i meccanismi perversi che ci danneggiano.

Ma vi sembra possibile subire in questo modo?
Noi del Blog siamo pronti a muoverci e anche voi che subite, cosa aspettate ad unirvi a noi?

Dobbiamo essere in migliaia a reagire.

Mandami anche tu il tuo     IO CI SONO.


Alessandra

alessandraperfotovoltaico@hotmail.it