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domenica 27 luglio 2014

HANNO UCCISO IL FOTOVOLTAICO

HANNO UCCISO IL FOTOVOLTAICO



Nel post del 07/06/2014 il Blog diede la notizia, che il Governo Renzi aveva l’intenzione di tagliare del 20% gli incentivi al fotovoltaico, con effetto addirittura retroattivo, con il pretesto di voler diminuire del 10% i costi elettrici alle Piccole e medie Imprese (PMI), allo scopo di renderle più competitive. Non veniva detto però che questi costi elettrici incidono solo il 4% del loro fatturato, e quindi la loro competitività potrebbe migliorare solo di un esiguo 0,4% rispetto alle loro attività.

Il Blog proponeva anche che, si poteva ridurre gli incentivi agli speculatori, quelli che la corrente la vendono per lucro, ma NON si doveva farlo nei confronti delle famiglie FV e delle stesse PMI che autoconsumano e possiedono lo Scambio sul Posto (SSP), perchè nel loro caso, l’investimento è stato fatto con lo scopo del RISPARMIO.

Del resto gli stessi incentivi erano stati motivati, fin dal loro apparire, come sostegno a opere di pubblica utilità, per fare rientrare il Paese nei parametri di Kyoto, ed evitare così le salatissime multe previste per gli sforamenti dei parametri di inquinamento...
Il post si concludeva con l’invito a tutti i fotovoltaici auto-consumatori di aderire alla specifica petizione di salvaguardia lanciata dall’amico Bartolomeo su Change.org.

Una decina di giorni dopo la pubblicazione del post, con una  conferenza stampa (18 giugno 2014) i ministri dell’Economia-P.Padoan e dello Sviluppo Economico-F.Guidi, annunciarono e illustrarono l’imminente D.L. integrandolo con 20 slides (chi vuole, può guardarsele QUI).

Gli slogans governativi inseriti nelle slides proclamavamo con tutta la solennità del caso :  “Misure per la competitività (slide nr. 1) ... la bolletta dimagrisce (slide nr. 2)... ... La filosofia dell'intervento è: togliere a chi ha avuto troppo per restituire a chi ha pagato di più (slide nr. 4) ... Le misure favoriranno imprese e consumatori...(slide nr. 4)” .

Naturalmente si lasciava intendere che fra questi consumatori ci fossero anche le famiglie, dato che con la slide nr. 5, il Governo si soffermava a precisarne i beneficiari: “Essenzialmente piccole e medie imprese, ma con effetti anche per le famiglie”


Il 24 giugno 2014, l’annunciato D.L. nr. 91 apparve in Gazzetta Ufficiale (QUI).
Dalla lettura del D.L. si apprende ora che: i tagli retroattivi degli incentivi (art. 26) riguarderanno SOLO gli impianti superiori a 200 kwp, cioè quelli degli 8.600 grandi speculatori (che da soli rastrellano oltre il 60% di tutti gli incentivi!!), diluendo i rimborsi totali del 20%, mediante il loro prolungamento  di 4 anni (4 anni in più sui 20 precedenti, sono il 20% appunto), con corrispondente abbassamento del rateo incentivato. 
In tal modo i grandi speculatori sarebbero costretti a partecipare al rifinanziamento dello Stato, attraverso il “deposito virtuale” del 20% dei loro soldi presso GSE spa, che come noto è interamente di proprietà del Ministero del Tesoro, come da art. 3.4 D.Lgs. n. 79/99.
Però i grandi speculatori potranno cavarsela anche pagando subito solo l’8% (anzichè il 20%) di tutte le loro competenze residue, a titolo di nuova tassazione, con un bello sconto del 67% rispetto alla prima possibilità. (art. 26 comma 7)


Di conseguenza con la possibile cedolare secca all’8%, il D.L. chiude il capitolo riguardante “GRANDI SPECULATORI”, quelli  che, tanto per ricordarlo, pur adoperando la rete pubblica per vendere la loro produzione, non ne pagano alcun costo, perchè questi costi vengono addossati tutti a chi l’energia la compera: famiglie e imprese.
Certo, i tagli agli speculatori decorreranno solo dal 2015 mentre quelli delle famiglie avverranno già dal 1-7-14, cioè sei mesi prima...


Per quanto riguarda famiglie e PMI con FV, la lettura delle slides interpretative e dell’art. 30 del D.L. fa supporre che sarebbero graziate dal Governo, così come raccomandava il Blog, anzi per loro sarebbero state previste semplificazioni.
Infatti nella già citata slide nr. 4, i due Ministri (Sviluppo + Economia) avevano enfatizzato che “Le misure favoriranno imprese e consumatori, perchè : “Il governo garantirà risparmi sulla bolletta elettrica, a regime, stimabili in almeno 1.500 min di euro l'anno ... Il governo vuole: eliminare le rendite, tagliando i sussidi alle fonti fossili e, rimodulando gli incentivi alle fonti rinnovabili, eliminare i sussidi incrociati ingiustificati ... far funzionare la concorrenza...”


Ma è proprio così?
Neanche per sogno: nell’articolato del Decreto-Legge È SCRITTO TUTTO IL CONTRARIO.


Per es., l’art. 23 del D.L. afferma che, se ci saranno risparmi (“...laddove abbiano effetti su specifiche componenti tariffarie...”), i conseguenti  vantaggi andranno a quei soggetti che abbiano “ una potenza impegnata non inferiore a 16,5 kW...” e che siano “...diversi dai clienti residenziali...”, cioè non alle famiglie, che sono clienti residenziali e in più la loro potenza contrattualmente impegnata non supera i 5-6 kw al massimo, perchè le abitazioni non ne hanno bisogno di più!

Vediamo allora, quanto farà pagare  il D.L. 91/14 alle Famiglie e, ironia della sorte, anche alle PMI fotovoltaiche,  perché come vedremo in seguito, se otterranno un 10% di alleggerimento sull’energia, ne pagheranno oltre il 20% con questo taglia incentivi governativo.

Difatti, dice il Governo all’art. 26, che “...Al fine di ottimizzare la gestione dei tempi di raccolta ed erogazione degli incentivi...(?????)”, verrà trattenuto il 10% dei nostri rimborsi FV, lasciandoli per 18 mesi nelle casse del GSE (Gestore Servizi Energetici Spa e di proprietà statale).

Faccio osservare, che la nostra trattenuta del 10% per 18 mesi equivale però ad una trattenuta del 13,33% su base annua, a titolo di rifinanziamento gratuito per il GSE.
Ma c’è di più.

A parte la domanda, di quale ottimizzazione dei tempi di erogazione degli incentivi si parli, dal momento che a noi fotovoltaici domestici, i rimborsi risultavano già posticipati di due mesi rispetto alla data della nostra produzione di energia pulita, e per di più vincolati al raggiungimento della soglia minima di 250 € (cfr. art. 8.3 delib AEEG 90/07).

Tuttavia col vecchio sistema i nostri pagamenti si concentravano nel periodo aprile-ottobre, cioè nei 6-8 mesi estivi produttivi.
Invece ora, questi verranno diluiti in cifra fissa per 12 mesi..

In altri termini, da un incentivo di 2.000 €/anno, corrispondenti ad impianti domestici da 4-6 kwp, si può dire che 200€ verranno trattenuti per 18 mesi (13,33%/anno) e altri 180€ verranno trattenuti mediamente per 12 mesi (9%).
Perciò, fin qui, questo D.L. 91 addebita alle famiglie e imprese artigiane oltre il 22%.

Sembra dunque che questo D.L. 91/14 non sia un intervento di equità, ma un’operazione essenzialmente finanziaria, e lo si capisce anche dalla  la riproposizione dell’anatocismo bancario con l’art. 31 (“Modifiche all'articolo 120 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, relativo alla decorrenza delle valute e calcolo degli interessi”), che invece la Corte Costituzionale con sent. 78 del 2/4/2012, aveva messo fuori-legge.  (per chiarire con un esempio: gli interessi sugli interessi in campo creditizio –anatocismo- corrispondono al meccanismo della la tassa sulla tassa in campo fiscale).

E non è finita qui, perché al nostro 22% di aggravio già conteggiato si aggiunge un nuovo 5% di oneri, alquanto bizzarri.

Infatti il Governo ha stabilito all’art. 24 che il nostro autoconsumo istantaneo venga tassato del 5%, più precisamente : “ ... per i sistemi efficienti di utenza (SEU, nota mia) ..., entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2014, i corrispettivi ... si applicano sull'energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete, in misura pari al 5 per cento dei corrispondenti importi unitari dovuti sull'energia prelevata dalla rete.”

Al comma 5 dello stesso art. 24 il Governo dice che : “ “Per il raggiungimento delle finalità' di cui ai commi 2 e 3, 1' Autorità' per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEG) adotta i provvedimenti necessari alla misurazione dell'energia consumata e non prelevata dalla rete.”

Possiamo allora chiederci come facessero AEEG e Enel a conoscere questo comma 5, apparso solo nel D.L. 91 del 24-6-14, dal momento che i relativi provvedimenti di misurazione li avevano applicati fin dal 1° gennaio 2014?

Ricordo che il 17-9-13 il Blog aveva già raccolto voci sinistre in proposito, diffondendole nel  post “Stanno uccidendo il fotovoltaico”, e queste chiacchere avevano indotto l’on. Walter Rizzetto (M5S) a presentare un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico (v. post 7-6-14).

Il Governo, che sarebbe stato tenuto a rispondere sull’argomento alle interrogazioni dei Deputati in quanto rappresentanti del popolo, non l’ha fatto, ma le risposte le troviamo nel D.L..

E’ lecita questa nuova imposizione governativa ?

Al riguardo è noto che il Governo deve onorare i trattati internazionali oltre che attenersi alle Direttive dell’Unione Europea, per non esporsi a Procedure di infrazione.

Mi riferisco alla patente violazione nel D.L. del principio “CHI INQUINA PAGA”, che per converso significa che, chi NON INQUINA NON DEVE PAGARE.

Trattasi di un Principio Comunitario di rango costituzionale in quanto inserito nel Trattato di Roma (art. 117 Cost.: La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali).

Chi produce energia verde e non inquina, che 5% dovrebbe mai pagare ?

Non ultimo vi sarebbe anche la DIRETTIVA 2012/27/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica che, come le precedenti, è riferibile al SEU (Sistema Efficiente di Utenza), cioè alle nostre reti private di autoconsumo domestico che, andrebbero valorizzate anzichè tassate.

Invece la nuova fantasiosa tesi di AEEG è che, non essendo i SEU sottoposti al pagamento dei servizi di rete, (appunto perchè sono reti private), ciò rappresenterebbe un incentivo indiretto al FV, e come tale da eliminare... (cfr. la filosofia governativa di eliminare le rendite e togliere a chi ha avuto troppo  contenuta nella gloriosa slide nr. 4)

Sarebbe istruttivo sapere se l’UE è d’accordo con questa elucubrazione che, come detto, spunta nel citato art. 24 del D.L. 91/14.

Messa di fronte all’evidente conflitto con i citati obblighi internazionali, il ministro Guidi ha così replicato:“Vedremo quando i ricorsi arriveranno”, proprio come nel film comico di Steno “Mi faccia causa”.

Ma non è ancora finita: ci sono anche i “Costi di funzionamento Gse a carico di chi ne usa i servizi...” illustrati nella slide nr. 7.
In particolare i servizi di controllo, perchè la slide nr. 4 dice che l’equità elettrica deve “Rafforzare i controlli su chi percepisce gli incentivi”. 
Bene, si facciano pure i controlli, e chi non è in regola sia sanzionato, per converso cosa deve pagare chi è stato trovato in regola ?

Del resto il servizio di controllo non è un servizio richiesto da chi ha il fotovoltaico. Piuttosto è uno strumento usato dallo Stato a suo vantaggio e affidato al GSE, per reprimere le eventuali frodi.

Per esempio, anche quando un evasore fiscale viene sanzionato mica deve pagare anche gli stipendi dei funzionari della Finanza…

Invece no, noi famiglie e PMI con fotovoltaico, ancora una volta dobbiamo finanziare GSE spa.

Infatti l’art. 25 del D.L. 91/14 recita : “Le tariffe sono definite dal GSE sulla base dei costi, della programmazione e delle previsioni di sviluppo delle medesime attività'. La proposta include le modalità' di pagamento delle tariffe.” È facile capire perchè sia proprio il GSE che si debba occupare anche delle modalità di pagamento. Perchè i nostri soldi sono già in mano loro.

Faccio osservare che, con la formulazione operata dall’art. 25 rispetto alla slide,  i costi sono diventati tariffe.

La differenza è evidente. I costi sarebbero stati solo quelli che si registrano per l’operazione, mentre le tariffe tengono conto anche della “programmazione e previsioni di sviluppo”. Senza tacere che, poi di solito, le tariffe lievitano, proprio come ci hanno abituati con le tariffe elettriche, delle autostrade o dei rifiuti.

L’assurdo è che il GSE studia tariffe e pagamenti di un qualcosa che, se sono in regola, non dovrei neppure pagare. Invece d’ora in poi saremo costretti a pagare anche quando non saremo in multa, il che di per sè è già una multa.

Quanto ci costerà tutto ciò ?

Oggi nessuno lo sa, perché le tariffe ancora non ci sono.

Si sa però che in base all’art. 6 del DM 31/1/14  “La programmazione dei controlli con sopralluogo è effettuata su base triennale ...(con)...lo svolgimento di controlli triennali su non meno del 10% della potenza di tutti gli impianti incentivati di cui almeno la metà senza preavviso”

Quindi nei prossimi tre anni almeno il 10% famiglie e PMI con fotovoltaico dovrà sborsare queste tariffe, e a seguire anche tutte le altre famiglie, anche se tutta la documentazione è già stata presentata al GSE per poter ottenere l’autorizzazione iniziale agli incentivi. Tutti questi documenti iniziali ricevuti dal GSE non servivano abbastanza a dimostrare la nostra regolarità, perchè l’art. 9.3 di questo DM burocratico aggiunge “Il GSE pubblica sul sito l'elenco dei documenti che devono essere tenuti presso il sito di impianto.”, aggiungendo così burocrazia a burocrazia.

Ma c’è un altro aspetto più grave che emergerà nel tempo.

La morìa di imprese che provocherà il D.L., farà rimanere le famiglie sprovviste del supporto tecnico che occorrerà loro in occasione dei controlli, per la semplice ragione che la loro impresa installatrice potrebbe essere fra quelle chiuse, a causa di questo D.L., mentre quelle ancora operative sul mercato potrebbero farsi pagare profumatamente la consulenza richiesta dal cliente occasionale.

Lo scempio così complessivamente disegnato, si aggiunge all’espropriazione del 50% e oltre della nostra energia, provocato dalla finanziarizzazione dello Scambio sul Posto (SSP) e alla circolare dell’Agenzia dell’Entrate nr. 36E per accatastare anche i piccoli impianti domestici allo scopo di aumentare la rendita catastale sulla quale pagare le tasse sulla casa.

Cos’è diventato allora il fotovoltaico domestico ? I risultati del sondaggio che potete vedere nel blog dice che i ¾ dei votanti non investirebbe più i loro risparmi nell’energia verde.

Cosa si può fare a breve ?

La petizione di Bartolomeo, indirizzata al Premier v. post del 7 giugno, ha raccolto meno di millecinquecento firmatari, di cui tantissime ditte fotovoltaiche di altri siti e forum, con un risultato pari a circa lo 0.5% degli interessati.

Secondo voi, che conclusione ne può trarre il Premier Renzi a proposito del suo D.L. e di noi famiglie fotovoltaiche?

Ancora, il Governo dei rottamatori  con il D.L. 91/14 ha ucciso il fotovoltaico per le famiglie!

Stanno deliberatamente spegnendo la luce della green economy a vantaggio di quella fossile, per la quale, lo stesso premier Renzi, ha annunciato, il 19 luglio 2014, che ENI investirà 50 Mld di dollari ... in Mozambico ? (v. Ansa QUI http://ansamed.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/07/19/renzi-in-mozambicoda-eni-50-mld-dollari_babd7021-3d6b-406e-b399-f91ca68472c2.html)

Allora come mai “Il governo vuole eliminare le rendite, tagliando i sussidi alle fonti fossili”  della nota slide nr. 4? Non si contraddice forse il Governo?

Tuttavia finchè il D.L. non verrà convertito in Legge (entro il 24 agosto, ndr) qualcosa si potrà fare, sempre che il Governo non ponga la questione di fiducia per impedire qualsiasi modifica o discussione al Parlamento.

Naturalmente ringrazio tutti gli amici dell’IO-CI-SONO che fin dalla sera del 7 giugno u.s. hanno aderito alla petizione. Però siamo ancora troppo pochi.

Non dobbiamo avere paura delle parole dei malvagi, ma del silenzio degli onesti. M.Luther King’