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mercoledì 26 febbraio 2014

FOTOVOLTAICO E POMPE DI CALORE: MA QUANTO CI COSTI! NOVITA' DAL GARANTE



Fotovoltaico e pompe di calore: ma quanto ci costi! 

Novità dal Garante



Si sa che, noi fotovoltaici con lo Scambio Sul Posto (SSP), abbiamo investito nell’energia del sole, per non pagare le bollette.

E proprio in funzione di questa aspettativa, disattesa dalla finanziarizzazione del kwh, che molti di noi (fotovoltaici), abbiamo predisposto l’impianto di riscaldamento delle nostre abitazioni mediante l’utilizzo delle pompe di calore.

Il blog ha già trattato l’argomento QUI, spiegando chiaramente l’antieconomicità a causa dell’applicazione della macchinosa ed iniqua tariffazione dell’energia QUOTA PRO-DIE.


Fotovoltaico e pompe di calore, ma quanto ci costi!

Tuttavia, per chi ha deciso di riscaldare la propria abitazione con le pompe di calore, ci sono delle novità: l’Authority (AEEG) ha emanato la nuova delibera 607/2013, con la quale, per ragioni di efficienza energetica (pag. 13), ha annunciato di voler eliminare:


- la QUOTA PRO-DIE;                   (evviva!)


- il doppio contatore Enel;               (finalmente!)


- tutti i costi accessori.                     (magari !)


Come mai?


L’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG) è stata COSTRETTA ad allinearsi alla direttiva dell’UE 2012/27/CE del 25-10-12, come dettagliatamente scritto QUI ammettendo la tariffa D1 –  anche per le pompe di calore.


Vogliate notare che, per tale recepimento, sono stati necessari ben due anni! Oltre tale termine non si poteva andare, ed è per questa ragione che l’Authority, è stata costretta a cambiare le sue regole!

Vogliate notare anche che, invece nel 2008, l’Authority non ci ha pensato molto per approvare la delibera 74/08, con la quale decise la finanziarizzazione del kwh, a nostro discapito, costringendoci a ricomperare la nostra roba, per di più, a prezzi progressivi QUI.

Per eliminare la tariffa progressiva, l’Authority, oggi, ritiene però necessaria per le pompe di calore ancora una sperimentazione che fa nascere il dubbio di essere un altro espediente a nostro discapito.

Entrando nel dettaglio, il comunicato dell’AEEG (QUI), dice che l’iniziativa :

 “si inquadra nel percorso delineato dalle normative europee... che richiede di eliminare dalle TARIFFE di trasmissione e distribuzione sussidi e incentivi che pregiudichino l’efficienza nella produzione, trasmissione, distribuzione e fornitura elettrica e ostacolino la partecipazione della domanda al mercato elettrico”.   

Per cui conclude l’Authority:“L’attuale progressività delle tariffe in funzione dei consumi (il sussidio alle imprese di vendita rappresentato dalla malvagia QUOTA PRO-DIE) tende invece a sfavorire l'utilizzo dell'energia elettrica per usi termici”, come ad esempio:  i piani di cottura ad induzione, oppure le pompe di calore.

Le regole sono state quindi cambiate a favore dell’efficienza energetica, ovvero non si vorrebbe più penalizzare l’utilizzo dell’energia elettrica per consumi termici.

Ma ci voleva proprio l’UE per rendersi conto di tale inefficienza? E perché attendere due anni per adeguarsi?

Ma è veramente a nostro vantaggio questo cambio delle regole così come concepito dall’Authority?

Facciamo, dunque, una piccola precisazione in merito alla tecnologia della pompa di calore (aria-aria, le più diffuse ed economiche), che funziona secondo il principio di Carnot, ovvero trasportando aria dall’esterno ed immettendola all’interno dell’abitazione riscaldata. Il suo rendimento non diventa ottimale, quando il salto termico, fra dentro e fuori, è troppo elevato o la temperatura esterna scende sotto lo zero.


(vedi rendimento η ciclo Carnot QUI)
Chiariamo meglio con un esempio: se voglio 20°C in casa, e all’esterno ci sono  0°C, il salto è 20°C.

Se però fuori ci sono 10°C sotto zero (e di caldo da trasportare, quindi, c’è n’è di meno), ma in casa  voglio sempre i 20°C, il salto termico diventa di 30°C.

In questo caso, la pompa di calore deve lavorare di più per avere i 20°C in casa, o, che è la stessa cosa, consumare di più, facendo conseguentemente spendere di più.

Inoltre, quando la temperatura esterna è sottozero, il motocondensante (aria-aria) posto all’esterno, deve continuamente sbrinarsi la condensa che produce, dissipando ulteriore energia elettrica, solo per sciogliere il ghiaccio. Quindi, in queste circostanze, sarebbe energeticamente vantaggioso, avere a disposizione anche un SISTEMA ALTERNATIVO (termosifoni, stufette, pellet, etc. etc.), allo scopo di evitare il superconsumo di elettricità.

Su questo punto, in contrasto con quanto detto alla luce del principio fisico, AEEG pone una condizione capestro, che ci costringerebbe, alla faccia dell’efficienza energetica, al SUPERCONSUMO, avendo considerato che “...l'efficienza energetica complessiva di una soluzione di riscaldamento domestico basata sull'utilizzo di una pompa di calore può ritenersi garantita solo laddove questa Non venga utilizzata ad integrazione di altri sistemi ma costituisca L'UNICO sistema di riscaldamento presente nell'abitazione di residenza abituale” 
(pag 12 delibera 607/13).



In pratica, data la situazione climatica italiana, ponendo questa condizione, AEEG escluderebbe dalla nuova tariffa agevolata D1 i territori del Nord non rivieraschi (Alpi e Pianura Padana), quelli montuosi degli Appennini, perchè obbligati a privarsi di un sistema di riscaldamento ausiliario.

Chi abitasse in questi territori, se si dotasse di pompe di calore, secondo AEEG, dovrebbe accettare in certi periodi invernali, consumi doppi o tripli che, aggirando le agevolazioni, sottoporrebbero le famiglie al pagamento di bollette elettriche esorbitanti, con grande gioia, guarda caso, delle solite imprese di vendita.

Sia ben chiaro, la tariffa senza QUOTA PRO-DIE è una ottima “concessione”, ma, è proprio per questo che non tutti coloro i quali investono nelle pompe di calore  devono avere la piena libertà di potervi accedere.


Vogliate notare, che, ignorando furbescamente l’aspetto del possibile superconsumo, nessuno troverà nel web, un sito di venditori di pompe di calore e di imprese di vendita di energia elettrica, che non accolga con grande esultanza la delibera 607/13 di AEEG.

L’operazione richiama alla mente, la martellante propaganda per dotarsi di impianto FV (che continua anche adesso), propaganda che tace completamente sulle regole rapinatorie della finanziarizzazione dello SSP, imposte dall’Authority, che, nonostante l’autosufficienza in termini di kwh, ci hanno ricondotto ad essere clienti delle imprese di vendita, di cui, solo ora, tante incolpevoli famiglie si stanno rendendo conto.

Non si deve neppure sottovalutare l’aspetto minaccioso della sanzione garantita dall’AEEG, per reprimere ‘comportamenti opportunistici in relazione al vantaggio di usufruire di una tariffa non progressiva’ (pag. 17 delibera 607 AEEG).

Al riguardo, è un caso che il Ministero dello Sviluppo Economico, dopo già 5 solleciti, non abbia ancora trovato il tempo di rispondere all’interrogazione sul DIVIETO posto ai sistemi di accumulo familiari (QUI), ma il tempo il Ministero lo abbia subito trovato per emanare il DM 31-1-2014 (QUI) riguardante la “...disciplina dei controlli (anche senza preavviso, ndr) e delle sanzioni in materia di incentivi nel settore elettrico di competenza del Gestore dei Servizi Energetici GSE SpA”???!!

A quanto sarebbe fissato il prezzo della tariffa D1 per chi riscalda con pompe di calore ?

Pare che il prezzo verrà  posto al livello di circa 22 €cent/kwh. Fissi per tutto l’anno!

Peccato, che noi fotovoltaici con SSP, per almeno 7-8 mesi/anno, cioè quando l’insolazione è adeguata, e quindi si aumenta il nostro autoconsumo istantaneo, in bolletta paghiamo il kwh circa 18 €cent/kwh.

Quindi, con una tariffa D1 più elevata, saremmo costretti a pagare indiscriminatamente  22 €cent anche d’estate, con un aggravio di 3-4 €cent/kwh  (+18%)

Quello che ci danno d’inverno se lo riprenderebbero d’estate!

A ben vedere, non è interamente a nostra favore, nemmeno questo aspetto della delibera, anche se noi FV potremmo difenderci con un MINIsistema di stoccaggio/accumulo che ci permettesse di aumentare l’autoconsumo proprio nei mesi estivi. (LEGGETE QUI)

Un’ultima considerazione.

Se l’Authority, con la nuova tariffa D1 introdotta nella delibera 607/13, richiama l’obbligo dell’efficienza energetica dell’UE, significa evidentemente che, finora, ci ha costretti a subire ingiuste condizioni di inefficienza.

Di più, ci avrebbe persino costretto a pagare i costi delle inefficienze, con le selvagge fatturazioni progressive (QUOTA PRO-DIE).

Stabilito questo, chi ci restituisce i nostri soldi, ingiustamente sborsati per favorire l’inefficienza?

Purtroppo, con la nuova delibera 607/13, se da un lato ci sarà la tariffa D1, AEEG aumenterà la componente UC3, introducendo (art. 3) l’elemento UC3NIL, onde risarcire Terna SpA per gli  “investimenti afferenti all’intervento di interconnessione Italia-Balcani situati al di fuori del territorio italiano”.

Questa è l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas (AEEG), il nostro Garante!!!


Alessandra