Il Blog proponeva anche che, si
poteva ridurre gli incentivi agli speculatori, quelli che la corrente la
vendono per lucro, ma NON si doveva farlo nei confronti delle famiglie FV e delle
stesse PMI che autoconsumano e possiedono lo Scambio sul Posto (SSP), perchè
nel loro caso, l’investimento è stato fatto con lo scopo del RISPARMIO.
Del resto gli stessi incentivi erano
stati motivati, fin dal loro apparire, come sostegno a opere di pubblica
utilità, per fare rientrare il Paese nei parametri di Kyoto, ed evitare così le
salatissime multe previste per gli sforamenti dei parametri di inquinamento...
Il post si concludeva con l’invito a
tutti i fotovoltaici auto-consumatori di aderire alla specifica petizione di
salvaguardia lanciata dall’amico Bartolomeo su Change.org.
Una decina di giorni dopo la
pubblicazione del post, con una
conferenza stampa (18 giugno 2014) i ministri dell’Economia-P.Padoan e
dello Sviluppo Economico-F.Guidi, annunciarono e illustrarono l’imminente D.L.
integrandolo con 20 slides (chi vuole, può guardarsele QUI).
Gli slogans governativi inseriti nelle
slides proclamavamo con tutta la solennità del caso : “Misure per la competitività (slide nr. 1)
... la bolletta dimagrisce (slide nr. 2)... ... La filosofia dell'intervento è:
togliere a chi ha avuto troppo per restituire a chi ha pagato di più (slide nr.
4) ... Le misure favoriranno imprese e consumatori...(slide nr. 4)” .
Naturalmente si lasciava intendere
che fra questi consumatori ci fossero anche le famiglie, dato che con la slide
nr. 5, il Governo si soffermava a precisarne i beneficiari: “Essenzialmente
piccole e medie imprese, ma con effetti anche per le famiglie”
Il 24 giugno 2014, l’annunciato D.L.
nr. 91 apparve in Gazzetta Ufficiale (QUI).
Dalla lettura del D.L. si apprende
ora che: i tagli retroattivi degli incentivi (art. 26) riguarderanno SOLO gli
impianti superiori a 200 kwp, cioè quelli degli 8.600 grandi speculatori (che
da soli rastrellano oltre il 60% di tutti gli incentivi!!), diluendo i
rimborsi totali del 20%, mediante il loro prolungamento di 4 anni (4 anni in più sui 20 precedenti,
sono il 20% appunto), con corrispondente abbassamento del rateo incentivato.
In tal modo i grandi speculatori
sarebbero costretti a partecipare al rifinanziamento dello Stato, attraverso il
“deposito virtuale” del 20% dei loro soldi presso GSE spa, che come noto è
interamente di proprietà del Ministero del Tesoro, come da art. 3.4 D.Lgs.
n. 79/99.
Però i grandi speculatori potranno
cavarsela anche pagando subito solo l’8% (anzichè il 20%) di tutte le loro
competenze residue, a titolo di nuova tassazione, con un bello sconto del 67%
rispetto alla prima possibilità. (art. 26 comma 7)
Di conseguenza con la possibile
cedolare secca all’8%, il D.L. chiude il capitolo riguardante “GRANDI
SPECULATORI”, quelli che, tanto per
ricordarlo, pur adoperando la rete pubblica per vendere la loro produzione, non
ne pagano alcun costo, perchè questi costi vengono addossati tutti a chi
l’energia la compera: famiglie e imprese.
Certo, i tagli agli speculatori
decorreranno solo dal 2015 mentre quelli delle famiglie avverranno già dal
1-7-14, cioè sei mesi prima...
Per quanto riguarda famiglie e PMI
con FV, la lettura delle slides interpretative e dell’art. 30 del D.L. fa
supporre che sarebbero graziate dal Governo, così come raccomandava il Blog,
anzi per loro sarebbero state previste semplificazioni.
Infatti nella già citata slide nr.
4, i due Ministri (Sviluppo + Economia) avevano enfatizzato che “Le misure
favoriranno imprese e consumatori”, perchè : “Il governo
garantirà risparmi sulla bolletta elettrica, a regime, stimabili in almeno
1.500 min di euro l'anno ... Il governo vuole: eliminare le rendite, tagliando
i sussidi alle fonti fossili e, rimodulando gli incentivi alle fonti
rinnovabili, eliminare i sussidi incrociati ingiustificati ... far funzionare
la concorrenza...”
Ma è proprio così?
Neanche per sogno: nell’articolato
del Decreto-Legge È SCRITTO TUTTO IL CONTRARIO.
Per es., l’art. 23 del D.L. afferma
che, se ci saranno risparmi (“...laddove abbiano effetti su specifiche
componenti tariffarie...”), i conseguenti
vantaggi andranno a quei soggetti che abbiano “ una potenza impegnata
non inferiore a 16,5 kW...” e che
siano “...diversi dai clienti
residenziali...”, cioè non alle famiglie, che sono clienti
residenziali e in più la loro potenza contrattualmente impegnata non supera i
5-6 kw al massimo, perchè le abitazioni non ne hanno bisogno di più!
Vediamo allora, quanto farà
pagare il D.L. 91/14 alle Famiglie e,
ironia della sorte, anche alle PMI
fotovoltaiche, perché come vedremo in
seguito, se otterranno un 10% di alleggerimento sull’energia, ne pagheranno
oltre il 20% con questo taglia incentivi governativo.
Difatti, dice il Governo all’art.
26, che “...Al fine di ottimizzare
la gestione dei tempi di raccolta ed erogazione
degli incentivi...(?????)”, verrà trattenuto il 10% dei nostri
rimborsi FV, lasciandoli per 18 mesi nelle casse del GSE (Gestore Servizi
Energetici Spa e di proprietà statale).
Faccio osservare, che la nostra
trattenuta del 10% per 18 mesi equivale però ad una trattenuta del 13,33% su
base annua, a titolo di rifinanziamento gratuito per il GSE.
Ma c’è di più.
A parte la domanda, di quale
ottimizzazione dei tempi di erogazione degli incentivi si parli, dal momento
che a noi fotovoltaici domestici, i rimborsi risultavano già posticipati di due
mesi rispetto alla data della nostra produzione di energia pulita, e per di più
vincolati al raggiungimento della soglia minima di 250 € (cfr. art. 8.3 delib
AEEG 90/07).
Tuttavia col vecchio sistema i
nostri pagamenti si concentravano nel periodo aprile-ottobre, cioè nei 6-8 mesi
estivi produttivi.
Invece ora, questi verranno diluiti
in cifra fissa per 12 mesi..
In altri termini, da un incentivo di
2.000 €/anno, corrispondenti ad impianti domestici da 4-6 kwp, si può dire che
200€ verranno trattenuti per 18 mesi (13,33%/anno) e altri 180€ verranno
trattenuti mediamente per 12 mesi (9%).
Perciò, fin qui, questo D.L. 91
addebita alle famiglie e imprese artigiane oltre il 22%.
Sembra dunque che questo D.L. 91/14
non sia un intervento di equità, ma un’operazione essenzialmente finanziaria,
e lo si capisce anche dalla la riproposizione
dell’anatocismo bancario con l’art. 31 (“Modifiche all'articolo 120 del
decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, relativo alla decorrenza delle
valute e calcolo degli interessi”), che invece la Corte Costituzionale con
sent. 78 del 2/4/2012, aveva messo fuori-legge.
(per chiarire con un esempio: gli interessi sugli interessi in campo
creditizio –anatocismo- corrispondono al meccanismo della la tassa sulla tassa
in campo fiscale).
E non è finita qui, perché al nostro
22% di aggravio già conteggiato si aggiunge un nuovo 5% di oneri, alquanto
bizzarri.
Infatti il Governo ha stabilito
all’art. 24 che il nostro autoconsumo istantaneo venga tassato del 5%, più
precisamente : “ ... per i sistemi efficienti di utenza (SEU, nota mia) ...,
entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2014, i corrispettivi ... si
applicano sull'energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete, in
misura pari al 5 per cento dei corrispondenti importi unitari dovuti
sull'energia prelevata dalla rete.”
Al comma 5 dello stesso art. 24 il
Governo dice che : “ “Per il raggiungimento delle finalità' di cui ai commi
2 e 3, 1' Autorità' per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEG)
adotta i provvedimenti necessari alla misurazione dell'energia consumata e non
prelevata dalla rete.”
Possiamo allora chiederci come
facessero AEEG e Enel a conoscere questo comma 5, apparso solo nel D.L. 91 del
24-6-14, dal momento che i relativi provvedimenti di misurazione li avevano
applicati fin dal 1° gennaio 2014?
Ricordo che il 17-9-13 il Blog aveva
già raccolto voci sinistre in proposito, diffondendole nel post “Stanno uccidendo il fotovoltaico”, e
queste chiacchere avevano indotto l’on. Walter Rizzetto (M5S) a presentare
un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico (v. post 7-6-14).
Il Governo, che sarebbe stato tenuto
a rispondere sull’argomento alle interrogazioni dei Deputati in quanto
rappresentanti del popolo, non l’ha fatto, ma le risposte le troviamo nel D.L..
E’ lecita questa nuova imposizione
governativa ?
Al riguardo è noto che il Governo
deve onorare i trattati internazionali oltre che attenersi alle Direttive dell’Unione
Europea, per non esporsi a Procedure di infrazione.
Mi riferisco alla patente violazione
nel D.L. del principio “CHI INQUINA PAGA”, che per converso significa che, chi
NON INQUINA NON DEVE PAGARE.
Trattasi di un Principio Comunitario
di rango costituzionale in quanto inserito nel Trattato di Roma (art. 117
Cost.: La potestà legislativa è esercitata dallo
Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli
derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali).
Chi produce energia verde e non
inquina, che 5% dovrebbe mai pagare ?
Non ultimo vi sarebbe anche la
DIRETTIVA 2012/27/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2012
sull’efficienza energetica che, come le precedenti, è riferibile al SEU
(Sistema Efficiente di Utenza), cioè alle nostre reti private di autoconsumo
domestico che, andrebbero valorizzate anzichè tassate.
Invece la nuova fantasiosa tesi di
AEEG è che, non essendo i SEU sottoposti al pagamento dei servizi di rete,
(appunto perchè sono reti private), ciò rappresenterebbe un incentivo indiretto
al FV, e come tale da eliminare... (cfr. la filosofia governativa di eliminare
le rendite e togliere a chi ha avuto troppo
contenuta nella gloriosa slide nr. 4)
Sarebbe istruttivo sapere se l’UE è
d’accordo con questa elucubrazione che, come detto, spunta nel citato art. 24
del D.L. 91/14.
Messa di fronte all’evidente
conflitto con i citati obblighi internazionali, il ministro Guidi ha così
replicato:“Vedremo quando i ricorsi arriveranno”, proprio come nel film
comico di Steno “Mi faccia causa”.
Ma non è ancora finita: ci sono anche i “Costi
di funzionamento Gse a carico di chi ne usa i servizi...” illustrati nella slide
nr. 7.
In particolare i servizi di controllo, perchè
la slide nr. 4 dice che l’equità elettrica deve “Rafforzare i controlli su
chi percepisce gli incentivi”.
Bene,
si facciano pure i controlli, e chi non è in regola sia sanzionato, per
converso cosa deve pagare chi è stato trovato in regola ?
Del resto il servizio di controllo
non è un servizio richiesto da chi ha il fotovoltaico. Piuttosto è uno
strumento usato dallo Stato a suo vantaggio e affidato al GSE, per reprimere le
eventuali frodi.
Per esempio, anche quando un evasore
fiscale viene sanzionato mica deve pagare anche gli stipendi dei funzionari
della Finanza…
Invece no, noi famiglie e PMI con
fotovoltaico, ancora una volta dobbiamo finanziare GSE spa.
Infatti l’art. 25 del D.L. 91/14
recita : “Le tariffe sono definite dal GSE sulla base dei costi, della
programmazione e delle previsioni di sviluppo delle medesime attività'. La
proposta include le modalità' di pagamento delle tariffe.” È facile capire
perchè sia proprio il GSE che si debba occupare anche delle modalità di
pagamento. Perchè i nostri soldi sono già in mano loro.
Faccio osservare che, con la
formulazione operata dall’art. 25 rispetto alla slide, i costi sono diventati tariffe.
La differenza è evidente. I costi
sarebbero stati solo quelli che si registrano per l’operazione, mentre le
tariffe tengono conto anche della “programmazione
e previsioni di sviluppo”. Senza tacere che, poi di solito, le tariffe
lievitano, proprio come ci hanno abituati con le tariffe elettriche, delle autostrade o dei
rifiuti.
L’assurdo è che il GSE studia
tariffe e pagamenti di un qualcosa che, se sono in regola, non dovrei neppure
pagare. Invece d’ora in poi saremo costretti a pagare anche quando non saremo
in multa, il che di per sè è già una multa.
Quanto ci costerà tutto ciò ?
Oggi nessuno lo sa, perché le tariffe
ancora non ci sono.
Si sa però che in base all’art. 6
del DM 31/1/14 “La programmazione dei
controlli con sopralluogo è effettuata su base triennale ...(con)...lo
svolgimento di controlli triennali su non meno del 10% della potenza di tutti
gli impianti incentivati di cui almeno la metà senza preavviso”
Quindi nei prossimi tre anni almeno
il 10% famiglie e PMI con fotovoltaico dovrà sborsare queste tariffe, e a
seguire anche tutte le altre famiglie, anche se tutta la documentazione è già
stata presentata al GSE per poter ottenere l’autorizzazione iniziale agli
incentivi. Tutti questi documenti iniziali ricevuti dal GSE non servivano
abbastanza a dimostrare la nostra regolarità, perchè l’art. 9.3 di questo DM
burocratico aggiunge “Il GSE pubblica sul sito l'elenco dei documenti che
devono essere tenuti presso il sito di impianto.”, aggiungendo così
burocrazia a burocrazia.
Ma c’è un altro aspetto più grave
che emergerà nel tempo.
La morìa di imprese che provocherà
il D.L., farà rimanere le famiglie sprovviste del supporto tecnico che
occorrerà loro in occasione dei controlli, per la semplice ragione che la loro
impresa installatrice potrebbe essere fra quelle chiuse, a causa di questo D.L., mentre quelle ancora
operative sul mercato potrebbero farsi pagare profumatamente la consulenza
richiesta dal cliente occasionale.
Lo scempio così complessivamente
disegnato, si aggiunge all’espropriazione del 50% e oltre della nostra energia,
provocato dalla finanziarizzazione dello Scambio sul Posto (SSP) e alla
circolare dell’Agenzia dell’Entrate nr. 36E per accatastare anche i piccoli impianti
domestici allo scopo di aumentare la rendita catastale sulla quale pagare le
tasse sulla casa.
Cos’è diventato allora il
fotovoltaico domestico ? I risultati del sondaggio che potete vedere nel blog
dice che i ¾ dei votanti non investirebbe più i loro risparmi nell’energia
verde.
Cosa si può fare a breve ?
La petizione di Bartolomeo,
indirizzata al Premier v. post del 7 giugno, ha raccolto meno di
millecinquecento firmatari, di cui tantissime ditte fotovoltaiche di altri siti
e forum, con un risultato pari a circa lo 0.5% degli interessati.
Secondo voi, che conclusione ne può
trarre il Premier Renzi a proposito del suo D.L. e di noi famiglie
fotovoltaiche?
Ancora, il Governo dei
rottamatori con il D.L. 91/14 ha ucciso
il fotovoltaico per le famiglie!
Allora come mai “Il governo vuole
eliminare le rendite, tagliando i sussidi alle fonti fossili” della nota slide nr. 4? Non si contraddice forse il Governo?
Tuttavia finchè il D.L. non verrà
convertito in Legge (entro il 24 agosto, ndr) qualcosa si potrà fare, sempre
che il Governo non ponga la questione di fiducia per impedire qualsiasi
modifica o discussione al Parlamento.
Naturalmente ringrazio tutti gli amici
dell’IO-CI-SONO che fin dalla sera del 7 giugno u.s. hanno aderito alla
petizione. Però siamo ancora troppo pochi.
Non dobbiamo avere paura delle
parole dei malvagi, ma del silenzio degli onesti. M.Luther King’